mercoledì 27 gennaio 2010

Itaca - Kostantin Kavafis -

Itaca Kostantin Kavafis - Wikipedia -

"Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare."
Kostantin Kavafis
martedì 19 gennaio 2010

L’inizio

E’ sempre difficile…sì, è sempre difficile iniziare,iniziare a raccontare, a raccontarsi…

…Trovare la frase iniziale che permette di aprire quelle misteriose porte che ci spingono a continuare nella lettura,a coinvolgere,ad andare avanti..ad interessarsi a qualcosa che non ci appartiene ma che forse, e dico forse,potrebbe in qualche modo tornarci utile.

Non così è invece per il “Viaggio” che a volte inizia e non sai neanche che l’hai iniziato,lo scopri il giorno in cui all’improvviso,senti, e sottolineo “senti”,che ci sono in te emozioni e sentimenti che non sapevi di avere,non amore,dolore, disperazione,ma emozioni che non sono catalogate come tali…eppure tu le senti, a volte ti soffocano, e ti impediscono  “il comune vivere”. Ma sto correndo troppo, credo che sia necessaria una  premessa,perché questo blog? E’ molto più semplice dire cosa questo blog non ha la pretesa di essere…piuttosto che rispondere al perché dell’essere del suddetto,perché quest’ultima domanda rappresenterebbe una risposta cardine per la mia esistenza,e penso che forse andando avanti in questo mio scrivere, alla fine riuscirò a darmi “la” risposta.O forse no…ma quello che conta è il percorso e le strade che via via “sceglierò” per arrivarci. Non sempre è la meta che conta,a volte è come la strada che via via affrontiamo, che ci cambia ed a volte riesce a renderci migliori se lo vogliamo, se cerchiamo di esserlo,ci rende uniti nel nostro sentire frammentato, e non divisi in  mille rivoli che si dipartono in direzioni opposte.

Dicevo, questo blog non “è reale” nel senso che non tratterà di cose come il lavoro che svolgo (non per sbaglio le informazioni come persona fisica sono assenti),il numero dei miei amici, o i miei hobby…bensì in questo blog parlerò di “sensazioni”,di stati d’animo, a volte sfuggenti,altre volte così persistenti da risultare ingombranti e soffocanti  da colmarci i sensi e renderci saturi a qualunque altra sensazione..parlerò di quello che ho chiamato forse impropriamente stati dell’ “anima”.Delle rare volte che esulta e delle spesse, purtroppo, volte, che soffoca e niente ma proprio alcuna cosa ti basta più.Ed in questi momenti il tempo e lo spazio, così caro e prezioso a noi umani, assume forme e toni sfumati,senza confini fisici,e tutto è così distante e distorto…tanto come presente ed invadenti sono le tue sensazioni,il tuo essere,essere li in quel momento incapace di dire se arriverai all’attimo successivo.

..Appunto… “clandestina”,anima clandestina la scopri “a bordo” quando sei ormai troppo lontano dalla terraferma per “farla sbarcare”,ed è sempre ormai tardi per farla affogare,l’unica scelta saggia è imparare a “conoscerla” ,a non odiarla,a rispettarla..ad amarla…(è stato detto/scritto :”ama  il tuo nemico come te stesso”)

E’ in questi momenti che la necessità di scrivere diventa un bisogno,ma non si tratta di un blog di uno scrittore/ttrice,

disegnare diventa un modo per cucire i frammenti,ed il gioco di colori un comunicare la profondità di un’emozione,ma non si tratta di arte..

e la musica un’oasi in cui perdersi per riprendere energie,forza.

“Posterò” il prodotto di tali momenti,poesie-prose,schizzi…e tutto ciò che genera,o ha generato in me un qualunque sentimento/sensazione/emozione  degna di essere vissuta, o almeno che reputo tale.

E’ come avere in noi stessi le note di un Van Gogh e  nell'anima le “sonorità” di un muto urlo di Munch.

Un finale,se vogliamo solo immaginarlo,annusarlo…in questo momento lo immagino,”voglio” pensarlo come un unione totale di questi elementi,frammenti al momento disaggregati e persi,in un poi che immagino potrebbe essere rappresentato dall’avvolgente abbraccio di Klimt.

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