lunedì 11 aprile 2011

OBLIO

Quando una "non risposta" è l'unica risposta possibile e la sola autentica.
Intrisa di una sincerità che acceca
e ferisce,
piega, a volte uccide: il prezzo incommensurabile della libertà,
la schiavitù della verità quando vedi solo l'orizzonte, 
e l'oltre è un concetto estraneo che non ti appartiene.


E' nel senso dell'infinito
il perdersi.
E' nel senso dell'invisibile,
soffocante orizzonte del limite,
ritrovarsi.
In quel confine dei sensi
che non permette l'oltre
e chiede
e chiede invano
una comprensione
che non trova porto.
Un porto...
porto senza faro...
non mappato,
conosciuto ai molti,
stranieri ed estranei a se stessi.
Perdersi è un rifugio sicuro,
accogliente...
Oblìo..
Oblìo straniero e sfuggente..
come quello che vuoi credere di sentire
e...
non provi,
di cui non vuoi "rispondere"...
obliare la domanda
è l'unica risposta vera,
l'unica autentica.
In questo porto..
è ora il nostro tempo.
In questo porto viviamo
procurandoci il buio..
che ci permetta di oscurare il
nostro non sapere, non volere "oltre".
Tristezza...
...l'Umano.
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