mercoledì 1 dicembre 2010

Vicoli e Stelle, stelle cadenti

Quelle pieghe…
Quei vicoli accartocciati dentro te…
Volutamente nascosti  a occhi indiscreti,
piastrellati di sentire,
di un sentire che non esce,
che fa fatica a mostrarsi,
a trovare il proprio volto,
la propria identità…
ed esprime solo “il silenzio”.

Silenzio 

di quelle poche parole,
quell’insieme di lettere
che non escono…
che vibrano al soffio caldo
di un vento straniero.
Soffio, carezza gentile,
colmo, pieno in sé di aromi, odori,
abitudini
che ti abbracciano
isolando per istanti indelebili la

Solitudine.

Quella solitudine che ti accompagna, e ti tiene compagnia
l’essere vera,
autentica,
spietatamente sincera
la rende preziosa ed insostituibile.

Rifugio inattaccabile,
capace di donarti stelle ammalate di malinconia
e cieli vasti di azzurri,
sospesi
in cui perdersi infinitamente.

Mari, cieli…mari digiuni di verità
di sentirsi
di amore.
Quell’amore che non risplende
e che non si nega.
Dolore..
…gratuito donato
senza bisogno.

Mari cieli…come vicoli…
Infinitamente miseri, piccoli, bui
È nell’essenza dell’infinito, il morire
nella passionalità di una vita
che mostra ora le rughe
di silenzi inespressi
e parole, lettere… cicatrici
di cui solo la memoria  ha qualche traccia,
a volte orme fangose,
altre tracce di stelle…
cadenti…
ma
stelle.

E che siano stelle cadenti
per
ancora una volta un desiderio :
il Tuo.

Mostrami….ho ancora occhi per “vedere”…!
Dimmi...ho ancora corde da far vibrare ai tuoi suoni
Offrimi silenzio...
silenzio di ascolto...
così...
così mi darai Voce...voce per quelle lettere:
me in un desiderio Tuo.
venerdì 26 novembre 2010

"Navigare a vista"

Guarderò le stelle
com'erano la notte ad Arles,
appese sopra il tuo boulevard;
io sono dentro agli occhi tuoi,
Víncent.
Sognerò i tuoi fiori,
narcisi sparpagliati al vento,
il giallo immenso e lo scontento
negli occhi che non ridono,
negli occhi tuoi,
Vincent.
.........................
.........................
Dolce amico mio,
fragile compagno mio,
io, in questo mare,
non mi perdo mai;
ma in ogni mare sai
"tous le bateaux
vont à l'hazard pour rien".
..........
Roberto Vecchioni, Vincent

Nel battito ritmico della notte.......

Percorsi notturni,
voli sospesi,

un continuo rincorrersi
l'un l'altro,
in uno svelarsi di emozioni
e suoni vibranti,

cullarsi in onde
travolgenti
di spazi di memoria,
nuova,
frammentata

in vicoli dimenticati,
a volte anonimi
a volte ignorati

bui ,intensi, coinvolgenti
....................orfani.

Orfani nel presente
figli del passato
assenti e sempre presenti.

Presenti ed ingombranti
in un lucido, ed insolito succedersi
di immagini
di colori.

....E nel succedersi,
nel divenire
riscoprire,
riscoprirsi
in un continuo altalenare di
luce e buio
cielo e mare
e inattesi...

Invadere....
Invadersi....

non per l'euforia della conquista,
ma per il sapere...

e nella conoscenza
il senso dei sensi
esulta.

Esulta nel volo,
ed in esso abbracciare nuovi profili
imponenti, severi,
tenui confini
di terre vive e fertili.

In queste terre soggiornare,
terre  memori
delle tue notti,
mare tempestoso
del tuo buio...
delle tue morti

ora

ti restituiscono
nutrimento,
vita....

 e armi per
nemici antichi,con maschere nuove
da affrontare,
su viottoli impervi ed accidentati...

....in percorsi notturni.
lunedì 4 ottobre 2010

Adiòsu....

In uno spazio senza cielo,
bosco fitto di ombre e poche luci,
inciampo e mi afferro,
e inciampando e afferrandomi
in una danza,
di passi improvvisati e lievi,
inciampando ho afferrato te.

Ti osservo,
ti annuso,
ti scruto,
e navigo,navigo
tra flutti ondosi di un
mare straniero.

Ti scorgo!!
E riconosco odori,
e luci di ombre....
di un'anima.

E in questo infinito
riconosco
le tracce indelebili di
chi ha contemplato l'orrore
e
non ha vissuto la liberazione della follia.
E savio e cosciente
continua il cammino.

E di quell'orrore
di cui conosco
ripari,
pericoli,
odori,
silenzi
e l'incapacità del dire.

E' in quei silenzi....
l'infinita bellezza della tua tenerezza al di là dei sensi,
e
la paura.

Inespressi,
ma fiammeggianti e vividi.


E allora qui ti aspetto.
Tra bufere o stelle
aspetto...

Aspetto per accogliere il tuo urlo
che sarà un sussurro
appena accennato.

E non troverai in me
l'espressione saccente
di chi sa,di chi ha già navigato in queste ombre,
ma
l'anima pioniera pronta al viaggio.

Quel viaggio
di ombre e poche luci,
affinchè alla fine dell'orrore
non ci sia strada,
ma
il delirio e l'onnipotenza del volo.

Non il volo sprovveduto di un Icaro,
nè dello sprofondato Lucifero
ma
il volo esperto e vibrante
del mortale falco.

E quindi,
di nuovo,
ancora,
affinchè tu ormai pronto possa tornare:
Adiòsu!!

Ti aspetto..
domenica 19 settembre 2010

Buio amante…..complice

 “…Σ' αγαπώ τώρα και θα σ' αγαπώ πάντοτε

S’agapò tora ke tha s’agapò pantote..
Ti amo ora e ti amerò sempre….
                                               Un Uomo,O.Fallaci”


Ti aspettavo!!
La tua assenza era dolce,
meraviglioso il sogno…
della tua lontananza!
Ma sapevo…
saresti tornata…
implacabile e impietosa!

Con il passo consueto e ritmato
ti ho sentito avvicinarti,
cercarmi,
un fruscio lieve….
un silenzio che sapeva di eterno….
E poi……
L’invasione!

Ed allora eccomi!

Eccomi presente all’appuntamento !

Mi abbandono
Ritraendomi….
E nel buio in cui mi conduci
 nel nuovo buio,
al nuovo buio,
adatto e tendo i sensi.

In questa notte
a volte ponte, altre baratro
chiedo,
in te cerco e stanco il mio tentare.

Simili e distanti in uno spazio,
E simili e infinitamente vicini in questa terra senza confini.

Terra di emozioni
in cui i simili si manifestano vicendevolmente
e si specchiano in un alternarsi
di comprensione e di silenzi.

E’ nel silenzio che ti trovo,
che ti sento,
e che imparo a conoscerti.
In questo buio che ci rende simili,
e diversi.
Buio amante, complice non sempre leale.

E’ in questo mio sentirti
Che mi rifugio
E nell’ascoltare il tuo urlo
ti proteggo
E nel vedere il tuo buio
ripercorro il mio
e
nel tuo non percepirmi
che mi mimetizzo
per sostenerti.

E’ nel mio arrendermi
 lasciandoti infine andare verso il tuo buio, non più anonimo,
la tua vittoria….

e
la mia.








sabato 28 agosto 2010

Essere

<< E’ la fede degli amanti:
Come l’Araba fenice:
Che ci sia ciascun lo dice,
Ove sia, nessuno lo sa.>>
(Demetrio, a. II , sc 3)

Ab imis
Sum
Funambolare costantemente
tra morte e follia
in un velo impalpabile
di nome vita.

In terra esanime
ed anonima
nella conoscenza
di Dei stranieri
ed ostili.

E non c’è il ricordo
della strada del ritorno
né l’inizio del viottolo
per l’andare.

Vorrei perdere la ragione
per sentire
Vorrei perdere il sentire
per ragionare
O
perdere /impossessarmi di entrambi
Squarciando il velo.

 Sed
Ab imis
Sunt.  
lunedì 16 agosto 2010

Apocalisse di una morte.

<<....Allora mi avvicinai all'angelo e lo pregai di darmi il piccolo libro. Ed egli mi disse:
<< Prendilo e divoralo; ti riempirà di amarezza le viscere, ma in bocca ti sarà dolce come il miele..>>
Apocalisse 10,9>>


Si avvicina a gran passi,
bella,
seducente,
invitante.....
Vita!

Beffarda,
Traditrice,
commerciante di morte.
Sotto questa cupola di cielo e stelle,
di promesse chiamate "umani"
e....
sempre perse.
In questi intrecci di
fame e sazietà
di alternarsi di volere e nolere
estranea, curiosa osservo...
insoddisfatta silenziosamente mi allontano....

...E intanto l'acqua sale

Aspetto,attendo ignorando volutamente il pericolo perchè spero,
osservo,
desidero e ....spero..
nell'umanità mi perdo,
mi confondo,
mi inebrio....in essa sperando evaporo

...e l'acqua continua la sua ascesa,nera furiosa, prorompente

i sensi alterati,
ingannati,
persi nell'allucinazione
di un immaginario irreale di scelte
ridono, gioiscono,
si saziano di.....
.....di melma.
Duro è lo scontro!
Vigliacca e senza alcuna dignità la vittoria.
Impietoso il giogo!!
Ed il riso sperato,desiderato
si smaschera....
e diventa urlo...
un urlo taciuto...
urlo che non trova voce
e morente si perde......
.....negli assenti...
sempre giustificati e mai responsabili

....e l'acqua ormai alta,oltre il limite,
mi sommerge....

e l'urlo....ormai pianto
si frantuma
in quell'abbraccio mancante,
che mai sarà.
domenica 15 agosto 2010

Pensieri,Dubbi...alla ricerca di "Luce"...

Dubbi
martedì 27 luglio 2010

Cercare...Cercherai ancora?

In te, con te, per te....
All'amico che non ho mai visto, che so intimamente di conoscere, che mi raggiunge non tramite lo scritto o le parole, ma mi raggiunge e comunica con me,per me, con gli spazi bianchi delle parole e tra le righe,
le poche righe....
Che altro aggiungere?
Sicuramente il piacere voluto e dovuto di un "Grazie"!


In quale deserto cercherai ancora acqua?

In quale miraggio permetterai ancora che il tuo sguardo indugi e si perda?

Con quali altri elementi anestetizzerai i tuoi sensi?

E ancora, con quali alibi ingannerai i tuoi pensieri?

Ed i tuoi sensi?
All'erta e tesi,contratti allo spasimo affinché alcuna cosa passi inosservata?

O lascerai...lascerai che sia..
Ti abbandonerai alla grazia dell'attimo fugace ed effimero dell'arrendersi,
anticamera dell'umano
senza umanità sensibile e cosciente?

In questo costante dibattersi di dubbi e domande,
in questo affannoso cercare e non trovare,
in questo costante dolore, non più ospite usuale
ma compagno,
lui....esso...
fedele compagno,
mai condiviso,
non umano,
questo male di assenza,
in questo sentire devastante
urlante e muto:
la risposta.

Personale e vittima del momento come sempre,
questa risposta
che evolve in
domanda,
a volte in bisogno
altre in pretesa...

In questo contatto intimo e doloroso,
la mente si perde e l'anima si ritrova,
in questa solitudine che non chiede,
sazia e compiuta,
soddisfatta...
..che il te,
l'oltre te ti incontra...ti colma,ti soddisfa...
l'inconfinabile te nel tuo intimo sentire,
mai violato,
in te l'essenza essenziale della libertà di essere.

In questo amore mancante e contemporaneamente traboccante che si offre e tace
in questo te...
in questo te,
la risposta...
e non è possibile e né saggio
il lasciare,
il non lasciare
è oltre l'umano...
ma in ciò è l'Uomo nella sua essenza
e allora....
che oltre l'umano sia!
domenica 27 giugno 2010

Frantumi

E resto immobile....
taciturna,
con un fiato sospeso tra
un battito di cuore
e l'anima in gola
e li osservo:

lì in piano,
sparsi,
vicini:

Frantumi...

piccoli,
e in sé
ognuno completo
infinito,
in ognuno
urlo cristallizzato
silenzioso
di uno squarcio vissuto,
di un'aurora precipitata,
di un sole buio.

Me,
eccomi!!

Stanca li osservo,
mi osservo....
di ognuno conosco:

storia,forma spigoli
i contorni taglienti,
le false speranze,
i voli precipitati:l'Icaro disciolto
di ognuno il Lucifero precipitato

Immobile...
Li osservo...
ed il gesto di
raccolta,
di unione
rimane bloccato
incompiuto
in quel gesto volenteroso
assente

assente nella stanchezza di passi che non hanno più strada
di battiti dovuti all'inerzia

E stanca...stanca di
questa inerzia che costringe all'attimo successivo
e impone
un doloroso "dopo".

A te Caronte li dono,
non moneta pagante per la traversata,
un dono da poco
un dono infernale,
li dono, affinché
divisi,ma raccolti
vengano cullati..
cullati in questo dondolare
da nere onde pacate,
sotto questo cielo senza luna
né stelle.
lunedì 21 giugno 2010

Un sogno...

E non c'è più tempo...
e non sento tempo
e quel sogno di pochi attimi prima
é lontano e distante
in un altro spazio, altrove...
.....in un altro tempo.

Immobile in un mare infinitamente
freddo e adirato
osservo la superficie allontanarsi
e la luce tremolare e
sparire....

e il ricordo di un sogno, quel sogno
é una fune.....
un abbraccio che mi áncora
ad un sospiro di vita
come l'ultimo fiato

...un sogno..era così vivido
da sembrare vero.....
Era il sogno di un'alba...

L'emozione,
piacevolmente invadente
e travolgente
di Aurora...che la preannuncia.

Aurora arriva!!!

Un'Aurora dai contorni
flessuosi e lievi
che accarezzo con lo sguardo
e ne seguo i contorni
con tracce di inchiostro...ebano
contorni,
tratti a volte netti
e a volte così
morbidamente srotolati
da essere ....seta
che si avvolge, si scioglie,
ti abbraccia
come vento
lieve, soave,
piacevolmente caldo.

Vento che allontana ogni sensazione
di solitudine e paura.....
e nel suo possederti,
ti colma di quel senso di infinito
e del tutto che
appaga e soddisfa
in toto il tuo "essere" umano !!!!

.....Era un sogno...ora lontano...
ora assente...
ora irreale....

L'unica incoscienza e debolezza,
completamente e inesorabilmente
umana,
ed evidenza provata
di poca saggezza....

é stato Crederci!!!
giovedì 3 giugno 2010

E nel silenzio...una preghiera

In questo cielo senza colore e luce,
in questo giorno senza tempo


con quella voce che non emette suono
Parlami!

Prestami del tuo calore,
e se ne hai il potere
Proteggimi!

Disarmato,
se ne hai la capacità
Amami!

Che venga la notte...
e non ci sorprenda

Muti,
Indifesi,
Soli.
martedì 1 giugno 2010

....E all'ombra di un'alba violacea


E' all'ombra di "un'alba" violacea
al passo di note gitane,
il mio passo si affretta
incurante ed incosciente
verso un miraggio.

Un miraggio di oasi paradisiaca
sotto un cielo di arcobaleni danzanti,
alte
si stagliano,mute: Arabe Fenici
e all'orizzonte Unicorni sembrano attendere.

E' nell'approssimarsi che l'anima ricorda:
musiche soavi e liete
battiti di vita si rincorrono nella memoria
si dimenano
e cercano,
chiedono
libertà.

Libertà di esultare,
di cibarsi,nutrirsi di colori
e...
calore...
quel calore fresco che dona...
...dona
e ancora non stanco si offre.

Versi gaelici rincorrono le note estranee
e nella frenesia del ritmo
rievocano nella mente immagini di
una serenità lontana.

Non sarebbe saggio soffermarsi
in questi luoghi,
ma l'anima,
sconfitta ma non vinta,
è affamata,
e brama e desidera
ogni singolo atomico frammento di questo...

Miraggio.

Realtà illusoria...
ed ecco...
le note soavi
alla nuova realtà dell'udito
son canti struggenti,
e nell'accordarsi armoniosamente
intimamente
l'un con l'altro nel tutto..
raggiungono i sensi sempre più nitide e pure:

Son Canti,
Denunce implacabili e impietose
della propria misera realtà..
Son le Fenici...non più mute...
...son canti di morte.
giovedì 6 maggio 2010

Se solo sapessi...se tu sapessi

In questa fuga
incessante e costante,
a volte falco a volte topo
e pause di soste all’erta e cuore in ostaggio dei pensieri e delle ombre,
il mio senso trema
e si inabissa in rifugi umidi e spogli.
Ed il cielo è lontano
E la vita assente.
Se sapessi credere!
Se sapessi ancora una volta essere!
Se solo sapessi…
amare.
E non si ama con una parte
Con alcuna parte,
Si ama con l’essere un tutto..
..Se solo tu sapessi
ma tu non sai ed io…
non credo ,
non credo più.
E la fuga diventa confronto e affronto
“l’un contro l’altro armati”....
..Sconfitti nella vittoria,
e rimane solo la “tristezza” ad amare.
E guardo fuori
E non c’è buio..
O tempesta
E neanche tu..
E la mia presenza è un'assenza
Che torna,
che ritorna
Ad invocare un perdono
che non troverà.
sabato 1 maggio 2010

Respicis me...Respicio spem



Guardami!
Scrutami!
 E che il tuo sguardo mi violenti pure!

...Cosa vedi?
 ...Cosa senti?

Quanto uomo ti senti in questo e quanto Dio?
Un Dio degli Inferi o del tuo essere troppo uomo?
Di quell'umanità straziata,
violentata,svilita,incompresa,rifiutata,tradita...annullata...
Trasformata!

Uomo sempre più uomo e
umano sempre meno umano!
In questa pelle sfinita cosa vedi?
Cosa leggi su questa mappa di tortuose cicatrici?

Ci sono i tuoi mali...
quelli che non so piangere
e che intimamente comprendo,
i mali del tuo essere uomo sempre più uomo.

E' in questo tuo essere uomo la mia Sconfitta
lucente,vittoriosa
bruciante!
In questa mia intima comprensione di te,
che ignori..
è la tua morte
e la mia sopravvivenza.

E venga la pioggia....
dolorosa pioggia,
catartica
...Venga
e cieca mi raggiunga,
cieca affinché non sia compassionevole

venga...
e mi raggiunga come amante
desiderata,attesa disperatamente...
venga

e mi raggiunga
come una insperata Speranza.
lunedì 5 aprile 2010

Una citazione :Oscar Wilde

<<.....E' vero che se si osserva la vita nel suo singolare crogiuolo di piacere e di dolore, non è possibile proteggere il viso con una maschera di vetro, nè impedire che i vapori di zolfo turbino la mente e intorbidiscano, l'immaginazione con fantasie mostruose e sogni,deformi.
Ci sono veleni così sottili che per conoscerne le proprietà è necessario avvelenarsi.
Ci sono malattie così strane che,per capirne la natura, è necessario subirne personalmente il decorso.
E tuttavia, quali grosse ricompense se ne ottenevano!
Come diventava meraviglioso il mondo!  
Che piacere notare la strana,dura logica della passione,la vita piena di colori dell'intelletto, che piacere nell'osservare dove si incontravano e dove si separavano, in che punto raggiungevano l'unisono,in che punto erano in opposizione! 
Che, importanza aveva il prezzo?
Non si paga mai un prezzo troppo alto per una sensazione.....>>

Oscar Wilde, Il ritratto di Dorian Gray
venerdì 2 aprile 2010

Note deliranti dedicate all'unico Vulcaniano sopravvissuto

In questa notte  indaco
e da questo mio mare infinitamente freddo in cui non riesco ad affogare,
a te dedico queste mie note deliranti,
note di una musica incessante e onnipresente,
in me ferite,
di cui il ricordo sfugge
e memoria danza a mia insaputa,
che a te giungano...
si,a te animo gentile
giungano come vibrazioni silenziose
e colmando il tuo essere
allietino il tuo animo
e sazino il tuo udire
e di quell'udire che non appartiene all'orecchio,
ad esso strappino
un sorriso.
venerdì 26 marzo 2010

Dimmi...

Dimmi...
E che questo poco chiarore ti basti,
i tuoi occhi cosa vedono?
E con quali occhi "osservi"?

Ed il tuo toccare,tastare,
e che la tua pelle ti basti,
dimmi...
in questo tuo contatto "conosci"?
E con quali mani?

Dimmi, ti ascolto....
offrimi della tua conoscenza
affinché io possa farne tesoro...
La tua anima
ha abbastanza strappi
per contemplarmi?

Dimmi, infine,
E che questo scroscio di fiume
sia musica e non rumore assordante,
Ami?
E con quale parte di te ami?
E dimmi,
ora mi vedi?
giovedì 25 marzo 2010

Il Fiume

E' con passo incerto
che proseguo,
è con l'usuale compagno:
             "il freddo"...
che mi illudo che la solitudine
              sia lontana
con sguardo assente
              incontro sorrisi e volti
intimamente estranei
e lontani.
Lunghe,stancanti e insoddisfacenti
           giornate si accumulano nell'anima
e nel cuore,
in ognuna
l'unico tatuaggio prezioso
è la denuncia delle "mancanze"...
briciole per il ritorno a casa,
a te,
"filo di Arianna",
filo di salvezza...
In questo mio sentire
mi perdo,
e maledico,
vorrei essere estranea,
essermi estranea
e lontana.
Il mio dubbioso,incerto incedere
deve arrestarsi:
un Fiume
blocca il cammino.
Acqua,vita...
nuovo sentiero da seguire
....verde in cui perdersi,
Fiume...non così...
Ferita che solca la Terra
illusione di speranza di vita,
miraggio di un oasi,
...tentazioni da assecondare.
Infiniti vuoti:
solitudine,
tristezza...
Perchè umano?
     Disumano è l'abisso!
Sedersi,
non per riposare,
non per decidere,
ma per aspettare che questa
disumana tentazione
"dell'impossibile andare avanti"
si allontani...
Ed ancora e sempre
e come sempre
e più di sempre
Sola...
Mi perdo nei sensi
e più non sento.
venerdì 19 marzo 2010

Il rifugio

Nella frenesia dell'andare....
nel lasciarsi trasportare da
odori,sapori nuovi, prima ignoti,
nell'inseguire lo stupore di
cieli, stelle, colori,misteriosi e nuovi
i tuoi passi percorrono vicoli labirintici
in compagnia di versi selvaggi che non riconosci.
Non c'è paura,
curiosità.... forse,
e non solitudine in questa moltitudine di canti e suoni...
Persa....
Sei persa, inebriata nei tuoi sensi,
colmi,saturi.
..........................
E' in questo andare
che ti ritrovi
in una radura
e in un istante, un istante fulmineo
esplode..
esplode la tua nuda,
sola, scheletrica verità...
la tua...
Non più cieli, stelle,colori,
ma una coltre buia e scura
che frena lo sguardo
Non più versi selvaggi compagni,
bensì belve feroci, minacciose, fameliche
e.....
freddo....freddo....freddo...
dell'anima nell'anima.
Esplode...
La solitudine....
il panico del sentirsi sola nel pericolo...
e freddo....ancora e sempre più freddo.
...............................................................
In questo stato di necessità
e bisogno
in un verso gentile,sussurrato
denunci il tuo profondo disagio,
denunci non per chiedere,
ma affinché si renda presente e cosciente a te stessa,
la realtà.
Inaspettatamente
in questo tuo vuoto,
una mano amica si tende,
ti si offre,
ti presta protezione,rifugio,
cura di te....
La voce amica....
Una voce che impone
chiarezza e discernimento,
ridefinisce i contorni del vuoto,del tuo vuoto,
ti fornisce armi per il tuo panico,
non sconfitto ma al momento domato...
e una coperta....una coperta ti avvolge,
l'anima si scalda al calore del gesto,
il corpo nel suo ritrovare il giusto equilibrio,
si rilassa, trova sollievo
cibandosi famelicamente e
saziandosi di quel "nuovo fuoco ardente".
................................................................
Memorizzando emozioni e sensazioni
affinché pronto,
velocemente pronto sia,
ad affrontare il nuovo freddo
che da lì a poco ritornerà.
giovedì 25 febbraio 2010

L'attesa

Rocce,mare,cielo
forme e colori
squarciano...penetrano nel profondo come schegge taglienti
le pupille...
pupille sature di grigiore
assetate...di vita
Con i sensi frenetici e tesi
osservi,
muta,rassegnata,
arresa assecondi e ti lasci trasportare
dal vorticoso turbinio della tempesta.
In ogni "andare" è presente..
E' l'attesa,
a volte straziante
altre desiderata come un illusorio momento di riconciliazione
E' l'attesa...
ti coglie impreparata e assente
E osservi,
"attendi"...
Attendi la domanda che ancora non è..
e che ti condurrà al passo successivo
I sensi rivendicano bisogni,emozioni,sensazioni
negate, rifiutate
e ti pervade un senso di solitudine eterna e infinita,
odore nauseabondo di morte,
che è un imperscrutabile distante orizzonte
desiderio di vita.
Ed è in questo orrore,
a cui volentieri ti abbandoneresti bramosa di "libertà"
che avanza prepotente ed esigente e non ignorabile
"La Promessa"...
Una promessa fatta..
Un invisibile e sottile "Filo Rosso" ti lega...
a volte catena che ti condanna
alla permanenza su questo suolo e in questo tempo
altre è un paio di ali e la pelle una limitazione
vinta,abbattuta.
Un "Filo Rosso" che ha il sapore di una sperata Terra Promessa
tanto sperata quanto illusoria.
E' nell'attesa che lascio...
mi abbandono...
è nell'attesa che
lascio che sia....
mercoledì 27 gennaio 2010

Itaca - Kostantin Kavafis -

Itaca Kostantin Kavafis - Wikipedia -

"Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sara` questo il genere di incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo,
ne' nell'irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l'anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d'estate siano tanti
quando nei porti - finalmente e con che gioia -
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d'ogni sorta; piu' profumi inebrianti che puoi,
va in molte citta` egizie
impara una quantità di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca -
raggiungerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull'isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
sulla strada: che cos'altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
gia` tu avrai capito cio` che Itaca vuole significare."
Kostantin Kavafis
martedì 19 gennaio 2010

L’inizio

E’ sempre difficile…sì, è sempre difficile iniziare,iniziare a raccontare, a raccontarsi…

…Trovare la frase iniziale che permette di aprire quelle misteriose porte che ci spingono a continuare nella lettura,a coinvolgere,ad andare avanti..ad interessarsi a qualcosa che non ci appartiene ma che forse, e dico forse,potrebbe in qualche modo tornarci utile.

Non così è invece per il “Viaggio” che a volte inizia e non sai neanche che l’hai iniziato,lo scopri il giorno in cui all’improvviso,senti, e sottolineo “senti”,che ci sono in te emozioni e sentimenti che non sapevi di avere,non amore,dolore, disperazione,ma emozioni che non sono catalogate come tali…eppure tu le senti, a volte ti soffocano, e ti impediscono  “il comune vivere”. Ma sto correndo troppo, credo che sia necessaria una  premessa,perché questo blog? E’ molto più semplice dire cosa questo blog non ha la pretesa di essere…piuttosto che rispondere al perché dell’essere del suddetto,perché quest’ultima domanda rappresenterebbe una risposta cardine per la mia esistenza,e penso che forse andando avanti in questo mio scrivere, alla fine riuscirò a darmi “la” risposta.O forse no…ma quello che conta è il percorso e le strade che via via “sceglierò” per arrivarci. Non sempre è la meta che conta,a volte è come la strada che via via affrontiamo, che ci cambia ed a volte riesce a renderci migliori se lo vogliamo, se cerchiamo di esserlo,ci rende uniti nel nostro sentire frammentato, e non divisi in  mille rivoli che si dipartono in direzioni opposte.

Dicevo, questo blog non “è reale” nel senso che non tratterà di cose come il lavoro che svolgo (non per sbaglio le informazioni come persona fisica sono assenti),il numero dei miei amici, o i miei hobby…bensì in questo blog parlerò di “sensazioni”,di stati d’animo, a volte sfuggenti,altre volte così persistenti da risultare ingombranti e soffocanti  da colmarci i sensi e renderci saturi a qualunque altra sensazione..parlerò di quello che ho chiamato forse impropriamente stati dell’ “anima”.Delle rare volte che esulta e delle spesse, purtroppo, volte, che soffoca e niente ma proprio alcuna cosa ti basta più.Ed in questi momenti il tempo e lo spazio, così caro e prezioso a noi umani, assume forme e toni sfumati,senza confini fisici,e tutto è così distante e distorto…tanto come presente ed invadenti sono le tue sensazioni,il tuo essere,essere li in quel momento incapace di dire se arriverai all’attimo successivo.

..Appunto… “clandestina”,anima clandestina la scopri “a bordo” quando sei ormai troppo lontano dalla terraferma per “farla sbarcare”,ed è sempre ormai tardi per farla affogare,l’unica scelta saggia è imparare a “conoscerla” ,a non odiarla,a rispettarla..ad amarla…(è stato detto/scritto :”ama  il tuo nemico come te stesso”)

E’ in questi momenti che la necessità di scrivere diventa un bisogno,ma non si tratta di un blog di uno scrittore/ttrice,

disegnare diventa un modo per cucire i frammenti,ed il gioco di colori un comunicare la profondità di un’emozione,ma non si tratta di arte..

e la musica un’oasi in cui perdersi per riprendere energie,forza.

“Posterò” il prodotto di tali momenti,poesie-prose,schizzi…e tutto ciò che genera,o ha generato in me un qualunque sentimento/sensazione/emozione  degna di essere vissuta, o almeno che reputo tale.

E’ come avere in noi stessi le note di un Van Gogh e  nell'anima le “sonorità” di un muto urlo di Munch.

Un finale,se vogliamo solo immaginarlo,annusarlo…in questo momento lo immagino,”voglio” pensarlo come un unione totale di questi elementi,frammenti al momento disaggregati e persi,in un poi che immagino potrebbe essere rappresentato dall’avvolgente abbraccio di Klimt.

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