E va bene...
...
dopo aver ricevuto diverse lamentele, e email, in cui mi sono state chieste motivazioni e spiegazioni sul perché avevo deciso di "chiudere"...e dopo aver riflettuto, non potevo non considerare le motivazioni e le ragioni di tutti.
E soprattutto il sentire di tutti!
Quindi rieccomi..
Ed in questo momento che per me,che forse a torto, sembra un monologo urlante...finché solo uno di voi mi chiederà di esserci, "sentirà" che io ci debba essere...ci sarò...
E ci sarò, con fatica, anche per me stessa, che come mi è stato detto,sussurrato, rimproverato:
"la prima responsabilità ce l'abbiamo verso noi stessi".
E questo blog lo è... per me.
Immanuel Kant,filosofo tedesco, diceva che:
...le cose hanno un prezzo, le persone la dignità ("dignitas").
Ed anche:
..Nel regno dei fini tutto ha un prezzo o una dignità. Ciò che ha un prezzo può essere sostituito da qualcos’altro a titolo equivalente; al contrario, ciò che è superiore a quel prezzo e che non ammette equivalenti, è ciò che ha una dignità...
Immanuel Kant - Da Fondazione della metafisica dei costumi
A Noi...dunque:
...Giorni e notti di eclissi
e fumo
e lacrime
lente,
incandescenti,
....
salate...
in cui si annega...
e paura strisciante
allarme che
ti indica che quell'antica frattura,
quella abissale profondità
è di nuovo presente,
vicina..
e il tuo passo,che altrove non può andare,
li ti conduce..
E'la ferita eredità di un sisma lontano,
ma sempre presente,
generato da quella solitudine che non ha voce,
che è silenzio.
Monologhi urlanti affetti da una solitudine
che nello stesso urlo solitudine non è....
La mia solitudine reale
è silenzio...
quel silenzio impermeabile a qualunque
pioggia,
lacrima
pugno.
Impermeabile al pensiero di alcuno,
e al fruscio di cose, angeli o demoni.
L'abisso,
nell'abisso cercarsi,
in esso rotolarsi,
in esso a volte spinta
da mani impietose o da parole
che vomitano solo incomprensione
con la presunzione e la noia della "Verità".
Ma il mio cammino
su questo ciglio, ciglio di abisso
è tornato...
ed è un buio tornare,
ed è un tornare con il buio senza stelle
ma è un ritorno a me.
E continuerò su questo ciglio,
alla mia destra l'abisso di me,
e alla mia sinistra quella infinità di azzurro
che è tempesta: voce urlante di incitamento e coraggio
è passione : sussurri lenti e caldi che colorano l'anima,
è calma: note vibranti
è quel mare,
che si fonde al largo con il cielo
nella linea labile, confusa dell'orizzonte.
Ed andare...
E mi piace pensare e sperare che in questo mio andare
ci sarà il momento
in cui l'abisso mi sembrerà mare,cielo, linea d'orizzonte:
tempesta, passione,calma di me
e
seduta sul suo ciglio,
gambe penzoloni ed oscillanti,
al ritmo di quelle note che sono da sempre dentro me,con me sempre
lo guarderò...
guarderò in esso
come un equipaggio naufrago al faro insperato,
guarderò in esso...
e lo osserverò
...sorridendo!
e fumo
e lacrime
lente,
incandescenti,
....
salate...
in cui si annega...
e paura strisciante
allarme che
ti indica che quell'antica frattura,
quella abissale profondità
è di nuovo presente,
vicina..
e il tuo passo,che altrove non può andare,
li ti conduce..
E'la ferita eredità di un sisma lontano,
ma sempre presente,
generato da quella solitudine che non ha voce,
che è silenzio.
Monologhi urlanti affetti da una solitudine
che nello stesso urlo solitudine non è....
La mia solitudine reale
è silenzio...
quel silenzio impermeabile a qualunque
pioggia,
lacrima
pugno.
Impermeabile al pensiero di alcuno,
e al fruscio di cose, angeli o demoni.
L'abisso,
nell'abisso cercarsi,
in esso rotolarsi,
in esso a volte spinta
da mani impietose o da parole
che vomitano solo incomprensione
con la presunzione e la noia della "Verità".
Ma il mio cammino
su questo ciglio, ciglio di abisso
è tornato...
ed è un buio tornare,
ed è un tornare con il buio senza stelle
ma è un ritorno a me.
E continuerò su questo ciglio,
alla mia destra l'abisso di me,
e alla mia sinistra quella infinità di azzurro
che è tempesta: voce urlante di incitamento e coraggio
è passione : sussurri lenti e caldi che colorano l'anima,
è calma: note vibranti
è quel mare,
che si fonde al largo con il cielo
nella linea labile, confusa dell'orizzonte.
Ed andare...
E mi piace pensare e sperare che in questo mio andare
ci sarà il momento
in cui l'abisso mi sembrerà mare,cielo, linea d'orizzonte:
tempesta, passione,calma di me
e
seduta sul suo ciglio,
gambe penzoloni ed oscillanti,
al ritmo di quelle note che sono da sempre dentro me,con me sempre
lo guarderò...
guarderò in esso
come un equipaggio naufrago al faro insperato,
guarderò in esso...
e lo osserverò
...sorridendo!