domenica 27 giugno 2010

Frantumi

E resto immobile....
taciturna,
con un fiato sospeso tra
un battito di cuore
e l'anima in gola
e li osservo:

lì in piano,
sparsi,
vicini:

Frantumi...

piccoli,
e in sé
ognuno completo
infinito,
in ognuno
urlo cristallizzato
silenzioso
di uno squarcio vissuto,
di un'aurora precipitata,
di un sole buio.

Me,
eccomi!!

Stanca li osservo,
mi osservo....
di ognuno conosco:

storia,forma spigoli
i contorni taglienti,
le false speranze,
i voli precipitati:l'Icaro disciolto
di ognuno il Lucifero precipitato

Immobile...
Li osservo...
ed il gesto di
raccolta,
di unione
rimane bloccato
incompiuto
in quel gesto volenteroso
assente

assente nella stanchezza di passi che non hanno più strada
di battiti dovuti all'inerzia

E stanca...stanca di
questa inerzia che costringe all'attimo successivo
e impone
un doloroso "dopo".

A te Caronte li dono,
non moneta pagante per la traversata,
un dono da poco
un dono infernale,
li dono, affinché
divisi,ma raccolti
vengano cullati..
cullati in questo dondolare
da nere onde pacate,
sotto questo cielo senza luna
né stelle.

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