mercoledì 1 dicembre 2010

Vicoli e Stelle, stelle cadenti

Quelle pieghe…
Quei vicoli accartocciati dentro te…
Volutamente nascosti  a occhi indiscreti,
piastrellati di sentire,
di un sentire che non esce,
che fa fatica a mostrarsi,
a trovare il proprio volto,
la propria identità…
ed esprime solo “il silenzio”.

Silenzio 

di quelle poche parole,
quell’insieme di lettere
che non escono…
che vibrano al soffio caldo
di un vento straniero.
Soffio, carezza gentile,
colmo, pieno in sé di aromi, odori,
abitudini
che ti abbracciano
isolando per istanti indelebili la

Solitudine.

Quella solitudine che ti accompagna, e ti tiene compagnia
l’essere vera,
autentica,
spietatamente sincera
la rende preziosa ed insostituibile.

Rifugio inattaccabile,
capace di donarti stelle ammalate di malinconia
e cieli vasti di azzurri,
sospesi
in cui perdersi infinitamente.

Mari, cieli…mari digiuni di verità
di sentirsi
di amore.
Quell’amore che non risplende
e che non si nega.
Dolore..
…gratuito donato
senza bisogno.

Mari cieli…come vicoli…
Infinitamente miseri, piccoli, bui
È nell’essenza dell’infinito, il morire
nella passionalità di una vita
che mostra ora le rughe
di silenzi inespressi
e parole, lettere… cicatrici
di cui solo la memoria  ha qualche traccia,
a volte orme fangose,
altre tracce di stelle…
cadenti…
ma
stelle.

E che siano stelle cadenti
per
ancora una volta un desiderio :
il Tuo.

Mostrami….ho ancora occhi per “vedere”…!
Dimmi...ho ancora corde da far vibrare ai tuoi suoni
Offrimi silenzio...
silenzio di ascolto...
così...
così mi darai Voce...voce per quelle lettere:
me in un desiderio Tuo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Navigo in mari e cieli conosciuti e approdo nelle isole del silenzio e della solitudine. Impianto suggestivo e luminoso.
Roby

Anonimo ha detto...

Chi scrive questi versi possiede una straordinaria capacità, quella di saper tessere tele di trame sottilissime: sensazioni di purezza intrecciate con fili d'oro di maliconia e suggestione.
Grazie
R

Anonimo ha detto...

La solitudine, unica compagna in un mare digiuno di sentire.

Ma nel silenzio del mare la vita sboccia,
e dal mare la vita si diffonde sulla terra!

Non e' un mare vuoto,
e' un mare di sincera solitudine,
di un sincero conoscersi,

Un mare dove sboccia un desiderio,
un desiderio Tuo,
che vince la solitudine.

Anonimo ha detto...

Zaephir, forse Zefiro, vento di tempesta e pioggia poi leggera e fresca brezza. Solo un animo femminile sa donare con assoluta e gratuita generosità parole e sensazioni di raffinato splendore. Mi accoccolo ai suoi piedi per capire e ascoltare.
Kas

Posta un commento

Commento

| Top ↑ |