lunedì 18 luglio 2011

Silenzi non Ascoltati

Una bolla arcobaleno...
Nel riposo di una corda vibrante
e nell'attesa della vibrazione successiva
della corda che ancora non sai
l'occhio e il tuo senso si perdono..
nell'infinito di un prato verde smeraldo
brillante,
invaso di luce accecante
si racconta...

E racconta di
luce di stelle brillanti,
papaveri rosso sangue,
e cieli azzurri di mare:
strade di voli liberi
percorsi non tracciati
segnati solo dall'istinto
e da venti benevoli.
Cime verdi che sussurrano
ammalianti canti di Sirene
e la memoria viene meno..
Odori,profumi complici
invitano al totale trasporto
dei sensi in questo perdersi.
E bolle evanescenti che raccontano
il passaggio di cuccioli d'uomo.

Una bolla arcobaleno...
trasporta il suo ultimo ricordo:
quadro di schiena di donna,
bellissima,
curve che raccontano,
che vibrano,
di quel fascino
atavico, ancestrale..
essenziale,
soffio autentico
che come bufera
investe il sensibile
e lo rende schiavo o libero...
E scarpe per andare o rimanere,
e bagagli dominati da quel disordine
che raccontano di viaggi,
di attimi brevi vissuti avidamente
vittime e complici di una fame insaziabile.

Il tempo è impietoso...
l'arcobaleno inizia a svanire..
nella scheggia del riflesso residuo
ti cerchi
cerchi te...
qualcosa di te che ti dica,
confermi in questa assenza la tua presenza..
ma...
è Silenzio.

Silenzio di cui conosci l'intimo,
sapore,odore...
di cui conosci ogni singolo neo,
pelle il cui freddo ti è noto
inverno di un inferno di cui sai
E le urla di questo silenzio
sussurrate
compagne di sempre
unico suono senza tono sempre presente in te.
E volgi i tuoi sensi
al prato
che diventi àncora,
amico che ascolti
mano che sorregga
che ti doni luce che salvi
ma...
è assente.

Non prato,
solo il sangue dei papaveri ormai in frantumi,
solo frammenti caotici.

E il prato
è la menzogna
della presenza che da sempre,
è amante e nemica fidata,
affascinante, al solito,
bellissima,
tentatrice...
della morte
che ti appartiene
sorda,
muta.
Incapace di comprensione, di ascolto.

Silenziosa.
Ti affianca,
ti porge la sua mano,
l'unica presente:
la solitudine.

Quella di cui non si racconta,
del buio senza stelle
del suono senza corde...muto
e del pianto
che non ha lacrime.
Silenzio..di quel silenzio non ascoltato
che rispetto non trova..
che è voce della tua amante di sempre.

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